Ergoterapia e industria: soluzioni concrete per migliorare la salute e il benessere sul lavoro

Oggi le aziende industriali affrontano una doppia sfida: migliorare le prestazioni dei team e, al tempo stesso, tutelare la loro salute. I disturbi muscoloscheletrici (DMS), la fatica fisica e il disagio sul posto di lavoro sono ancora troppo diffusi, soprattutto negli ambienti produttivi in cui le attività sono prevalentemente manuali. Per affrontare efficacemente questa realtà, un numero crescente di imprese industriali dà priorità alla qualità della vita e alle condizioni di lavoro (QVCT), ricorrendo all’ergoterapia, una disciplina ancora poco conosciuta nel mondo B2B, ma ricca di insegnamenti e di soluzioni concrete e durature per ogni tipo di professione.

Che cos’è l’ergoterapia e quale ruolo svolge in ambito industriale?

L’ergoterapia è una disciplina paramedica che mira a mantenere, recuperare o migliorare le capacità funzionali di una persona, in particolare nelle sue attività professionali. In ambito industriale, l’ergoterapista analizza le limitazioni fisiche, cognitive e organizzative a cui sono esposti gli operatori, al fine di adattare le postazioni di lavoro alle esigenze reali degli utenti.

A differenza dell’ergonomia “classica”, spesso focalizzata sull’offerta o sulla progettazione di strumenti e spazi, l’ergoterapia propone un approccio centrato sull’essere umano, integrando i limiti fisici e le capacità individuali dei lavoratori in un processo di miglioramento continuo.

Perché integrare l’ergoterapia nell’industria?

Integrare i principi dell’ergoterapia negli ambienti industriali consente di:

  • Ridurre i DMS, responsabili di oltre l’85% delle malattie professionali in Francia (fonte: INRS);

  • Limitare l’assenteismo e favorire il rientro al lavoro dopo una pausa per malattia;

  • Prevenire l’esclusione professionale adattando i posti alle capacità di ciascuno;

  • Migliorare la motivazione e il coinvolgimento dei team;

  • Sostenere le prestazioni industriali attraverso una migliore organizzazione fisica del lavoro.

Adattare le postazioni di lavoro: soluzioni ispirate all’ergoterapia

Nei laboratori, nelle linee di produzione o nelle aree logistiche, gli sforzi fisici ripetitivi, le posture statiche prolungate e le posizioni in piedi forzate rappresentano le principali cause di affaticamento, dolore e, talvolta, disabilità. L’intervento dell’ergoterapista offre soluzioni concrete e facilmente realizzabili.

1. Favorire l’alternanza delle posture con sedute “sit-stand”

Una delle principali raccomandazioni degli ergoterapisti è limitare le posizioni prolungate, sia in piedi sia seduti. Le sedute “sit-stand” permettono agli operatori di variare postura durante la giornata, riducendo la pressione su gambe, schiena e articolazioni. Offrono sostegno senza limitare i movimenti, risultando particolarmente utili nelle attività ripetitive o di precisione.

👉 In pratica, questo tipo di seduta favorisce una postura semi-attiva, stimola la circolazione sanguigna e riduce l’affaticamento lombare.

2. Ridurre l’affaticamento articolare con tappeti antifatica

Anche i tappeti antifatica sono molto apprezzati dagli ergoterapisti per migliorare il comfort sul posto di lavoro. Nelle industrie, rimanere a lungo in piedi su pavimenti duri rappresenta un fattore di rischio importante. I tappeti ergonomici ammortizzano i microimpatti, alleviano piedi e ginocchia e promuovono una leggera instabilità benefica per la postura.

👉 Risultato: i lavoratori avvertono meno dolore a fine turno e mantengono una produttività costante per tutta la giornata.

3. Coinvolgere i team nel processo di miglioramento

L’approccio ergoterapico incoraggia anche la partecipazione attiva. Coinvolgendo gli operatori nell’analisi delle loro condizioni di lavoro, si rafforza il loro impegno e si identificano gli adattamenti più pertinenti. Questa valutazione condivisa consente una co-costruzione che spesso rappresenta un potente motore di cambiamento sostenibile.

Ergoterapia e Lean: due approcci complementari

Sebbene l’ergoterapia si concentri sull’adattamento alle capacità umane, condivide molti principi con il Lean Manufacturing, che mira a eliminare gli sprechi (muda), inclusi quelli legati a sforzi fisici inutili o a una cattiva organizzazione del posto di lavoro.

Implementare mobili ergonomici adeguati, come sedute “sit-stand” o tappeti antifatica, significa agire non solo per la salute dei lavoratori, ma anche per le prestazioni complessive dello stabilimento.

Conclusione: verso un’industria più umana e sostenibile

L’ergoterapia offre una lettura precisa e personalizzata delle condizioni di lavoro. Applicata in modo intelligente al contesto industriale, consente di coniugare prestazioni, sicurezza e benessere. Le aziende che investono nel miglioramento delle postazioni di lavoro ne traggono rapidamente vantaggi: meno assenze, maggiore motivazione e una migliore qualità della produzione.

Integrando fin da oggi semplici ma efficaci soluzioni ergonomiche, come sedute “sit-stand” o tappeti antifatica, si pongono le basi per un’organizzazione industriale più umana, agile e sostenibile.

Antoine BOUNAUD